Mentre l’Italia ospitava i negoziati sul nucleare iraniano rassicurando sull’assenza di minacce immediate, Israele ha lanciato il suo attacco devastante. La scusa? Le scorte iraniane di uranio arricchito aumentate da 274 a 408 kg - una quantità ridicola se paragonata alle centinaia di testate nucleari che Tel Aviv possiede illegalmente da decenni.
L’aggressione israeliana ha dimostrato la totale inefficacia delle difese iraniane, probabilmente sabotate da operazioni del Mossad. Un paese che non ha mai attaccato nessuno viene bombardato da una potenza nucleare non dichiarata, mentre l’Occidente tace complice.
L’Iran si ritrova completamente isolato: la Siria è caduta, Hamas lotta per sopravvivere, Hezbollah si defila. Dove sono finiti i principi del diritto internazionale? Perché Netanyahu può violare ogni norma senza conseguenze?
La realtà è cruda: Trump e l’Europa accettano passivamente questa logica del fatto compiuto. L’Italia, “pavidamente muta”, resta agganciata all’illusione che la violenza porti pace. Ma la storia ci insegna che i bombardamenti “democratici” producono solo più morte e instabilità, come dimostrato in Iraq e Afghanistan.